LITCHI


Originaria della Cina e delle Filippine, fin dall’antichità la pianta era nota per la bontà dei suoi frutti, conosciuti come le ciliegie della Cina tanto che si racconta che l’imperatore Kao Tsu (200 a.C.) accettava i lichies come pagamento del regio tributo dagli abitanti delle zone meridionali dove il frutto veniva coltivato. Viene attualmente importato in Europa dall’Africa del Sud, dal Madagascar, da Israele e dalla Tailandia. Si sta tentando la coltivazione anche in Europa. L’albero è estremamente longevo e in Cina esiste tuttora un esemplare con più di 1200 anni.

Com’è fatto
Il frutto, dal lungo picciolo, è riunito a grappolo. Dalla forma tondeggiante ha un guscio coriaceo che varia dal color nocciola al rosa intenso. La polpa è carnosa (dalla consistenza simile all’uva), bianca, succosa, profumata e racchiude un grosso seme marrone non commestibile. Il sapore del litchi è simile a quello dell’uva tipo moscato e il profumo ricorda la fragranza della rosa.

Come si mangia
Si mangia al naturale o in macedonia. Si può gustare anche nei cocktails o in sorbetti. I frequentatori dei ristoranti cinesi avranno certamente visto questo frutto nei menù. Il frutto fresco deve essere sgusciato con una operazione molto semplice poiché la buccia è sottile. Altrettanto facilmente viene asportato il seme.

Perché fa bene
E’ ricco di vitamina C e B. Ha una discreta quantità di proteine e sali minerali. Si consiglia come stimolante della digestione.